Mille modi di coccolare un bambino
E’ difficile compiere in solitudine il lavoro di umanizzazione indispensabile a ogni bambino per entrare nel mondo. Chi arriva da altri paesi lo trova un compito particolarmente arduo perché il mondo esterno è meno conosciuto, ma a ben vedere tutti i genitori sono appena arrivati e appena nati e hanno bisogno di protezione e di guida.
Si tratta di ripensare nuovi intrecci, sempre mutevoli, tra l’essere genitori come fatto individuale e fatto collettivo. Ogni bambino è singolare, le famiglie invece sono plurali: in ogni genere di famiglia – monogama, poligama, ricongiunta, monoparentale, adottiva, affidataria, allargata – ciò che conta è il tipo di relazione che il bambino ha, non solo con il padre e la madre, ma anche con matrigne, madrine, seconde madri e secondi padri, fratelli, sorelle, fratellastri, sorellastre. Ogni bambino cresce in una particolare nicchia evolutiva dove l’ambiente fisico, le consuetudini socioculturali di puericultura, le concezioni e le rappresentazioni degli adulti interagiscono tra loro.
Vi sono società ad “alto contatto” dove l’allattamento al seno è molto prolungato e a richiesta, la madre condivide il sonno con il piccolo, tenuto in braccio o portato sulla schiena per molte ore e spesso massaggiato. In alcune tribù amazzoniche il bimbo è sempre attaccato alla mamma sia di giorno che di notte e solo verso i quattro anni avrà la sua prima amaca. Nelle culture a “basso contatto” i piccoli passano la maggior parte del tempo sdraiati o seduti lontano dalla madre e in contenitori diversi dalle sue braccia, mentre i bambini africani passano sdraiati solo il dieci per cento del loro tempo; i Bambara pensano che a tre-quattro mesi un neonato debba stare seduto e per i congolesi se un bambino non cammina verso gli otto mesi qualcosa non va e si ricorre al guaritore. I bambini africani possono maneggiare molto presto oggetti di uso quotidiano, anche quelli che genitori europei riterrebbero pericolosi, e non utilizzano più di tanto giocattoli costruiti appositamente per l’infanzia. Protezione e accompagnamento sono però bisogni universali dei cuccioli umani, affinché si sviluppino attraverso il gioco, il sogno, la sperimentazione, lo scambio di parole, immagini, sentimenti con adulti e altri bambini.
Tutti i bambini del mondo sono accarezzati, vezzeggiati e coccolati in mille modi. Molti genitori sono assai fantasiosi e creativi nel trovare i modi per accompagnarli e intrattenerli appena si affacciano al mondo, anche se molti studi segnalano che i genitori delle società cosiddette progredite, stressati e distratti, non sanno più giocare con i loro bambini che, delusi e rassegnati, si rifugiano nei videogiochi.
(da “A ciascuno la sua. Racconti e ritratti di famiglie”)