Rimanere genitori

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In quante storie di ordinaria separazione “la carcassa dell’amore perduto” pesa sui genitori non più coniugi? Quanti ex coniugi sanno andare oltre per rimettere in piedi la possibilità di essere ancora genitori?

Quanti riescono a superare la fase di lottatori di sumo, dismettere il vestito della rabbia e indossare quello del dolore per arrivare a una cogenitorialità accettabile? Quanti mantengono la stima reciproca e lasciano che i figli guardino l’altro genitore coi loro occhi senza gli occhiali dell’ex partner? Alcuni sono convinti della difficoltà di questo passaggio e cercano un aiuto esterno che li accompagni in un cammino paradossale: la morte di un progetto insieme che deve per certi versi rimanere vivo. La fine dei rapporti affettivi e sessuali basati sull’intimità e sul piacere si presenta spesso corredata da risentimenti, rivendicazioni e offese.

Tuttavia per rimanere genitori sono necessarie forme di alleanza e di cooperazione. Si può essere compagni della vita dei propri gli senza più essere compagni di vita? Quando ci si sente traditi e delusi come si fa a resistere alla tentazione di restituire la ferita proprio là dove il tuo o la tua ex può essere più vulnerabile, il rapporto con i figli? E’ importante tenere vive tutte queste domande prima di ucciderle con risposte stereotipe o poco speranzose.